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Avvenimenti

Dopo gli avvenimenti del 2011 e 2012, nel 2015, 2016 e nel corso dei mesi di luglio e agosto 2017 sono stati constatati nuovi movimenti di materiale al pizzo Cengalo. Anche da Promontogno, all’imbocco della Val Bondasca, si sono notate nuvole di polvere che scendevano dalla montagna. Visto l’acutizzarsi del pericolo di nuovi scoscendimenti, ai cartelloni installati nel 2015 sono stati aggiunti ulteriori avvisi di pericolo.

21.08.2017

21.08.2017

21.08.2017

21.08.2017



23 agosto 2017

Attorno alle ore 9 del 23 agosto 2017 una frana del volume di circa 3 milioni di m3 si è staccata dalla parete nordorientale del pizzo Cengalo a circa 3'000 metri di quota precipitando sul sottostante ghiacciaio Vadrec dal Cengal ed erodendo circa 600'000 m3 di ghiaccio. Questa miscela di circa 4 milioni di m3 ha raggiunto con una velocità di 250 chilometri orari il sentiero che conduce alla capanna Sciora, passando per Laret, Splüg, Lumbardui, Selvartigh e Prä incanalandosi poi nella stretta gola di Marlun.

Rapporto del gruppo di esperti del 15 dicembre 2017

Grazie ai sistemi di allarme si sono attivati gli impianti semaforici che hanno fermato il traffico a Bondo, Promontogno e Spino e 147 abitanti di Bondo sono stati immediatamente evacuati dalle zone pericolose. Alle 10 tutta la Val Bondasca è stata avvolta da una nuvola di polvere. Pochi minuti dopo una colata detritica nera ha raggiunto Punt. A intervalli di circa due ore sono scese ulteriori colate che hanno ostruito il greto del fiume Maira nei pressi di Sottoponte. Con la tempestiva apertura della saracinesca della diga di Löbbia si è potuta evitare l’ostruzione completa della Bondasca. Il bacino di contenimento costruito a Bondo dopo la frana del 2011 ha contribuito a evitare conseguenze più gravi.

In totale sono andati distrutti o danneggiati 14 edifici (stalle o maggesi) in Val Bondasca e quattro edifici a Bondo; il ponte della strada cantonale è stato coperto da detriti e fango, l’acquedotto e la presa della centrale elettrica (ewz) di Bondo sono stati distrutti.

Gli alpinisti presenti in Val Bondasca e nei rifugi Sciora e Sasc Furä sono stati evacuati in elicottero; otto escursionisti di nazionalità tedesca, austriaca e svizzera risultano tuttora scomparsi.

23.08.2017

23.08.2017

23.08.2017

23.08.2017

23.08.2017

23.08.2017

23.08.2017

23.08.2017

23.08.2017

23.08.2017

23.08.2017

23.08.2017

25 agosto 2017
Il 25 agosto 2017 nuove colate con un totale di 50'000 m3 di detriti hanno raggiunto Bondo e sepolto due escavatori. I residenti che erano appena tornati nelle loro case sono stati di nuovo evacuati. La maggior parte degli abitanti hanno potuto tornare nelle loro case a partire dalla metà di ottobre 2017.

31 agosto 2017
La sera del 31 agosto 2017 un'altra colata di fango ha raggiunto il fondovalle arrivando fino a Sottoponte e Spino dopo aver riempito il bacino di raccolta che era stato parzialmente svuotato nei giorni precedenti. In seguito a queste colate il ponte sulla strada cantonale è stato coperto da ulteriori 3 metri di detriti, 5 edifici (situati a Sottoponte e i magazzini comunali) sono stati demoliti. In questa occasione si sono dovuti evacuare Sottoponte / Spino e parte di Promontogno.

31.08.2017

31.08.2017

31.08.2017

31.08.2017

1.09.2017

1.09.2017

15 settembre 2017
Ulteriori ca. 400'000 m3 di roccia che si sono staccati dal pizzo Cengalo il 15 settembre 2017 si sono fermati in Val Bondasca e non sono arrivati fino al fondovalle.