Anna Giacometti
Ex sindaca del Comune di Bregaglia
"Nella vita ci sono situazioni difficili che devi affrontare e per le quali non hai potuto prepararti, ma che devi superare mantenendo i nervi saldi, seguendo il tuo istinto e attivando tutte le forze e le capacità che neanche sapevi di possedere.
La frana del Pizzo Cengalo del 23 agosto 2017 ha lasciato un segno nella mia vita e in quella di tante altre persone. Sono ormai trascorsi cinque anni da quel giorno, ma dentro di me conservo tanti ricordi e molte emozioni che ogni tanto riaffiorano, come quando mi chiedono di parlarne.
Ricordo bene anche quel mercoledì mattina: mi sono svegliata con il presentimento che fosse successo qualcosa di brutto. Fuori sembrava tutto normale, si preannunciava una bella giornata estiva e così sono andata in ufficio, dove mi aspettavano gli impegni come sindaco di una piccola comunità di montagna.
Dal municipio a Promontogno non si vede il Pizzo Cengalo e di conseguenza non ho visto crollare gli oltre tre milioni di roccia che si sono scaraventati a valle verso le 09.30. Otto persone sono state travolte dalla frana e i loro corpi rimarranno per sempre nella Val Bondasca.
Ho assistito alla forza distruttiva delle colate di fango e di detriti che hanno raggiunto il fondovalle, distruggendo e sommergendo case, stalle, strade, ponti e giardini nei paesi di Bondo, Sottoponte e Spino. Ho visto il sorriso scomparire dai nostri volti per fare posto alla preoccupazione, alla tristezza e alla stanchezza.
Sono convinta che, senza l’aggregazione dei cinque Comuni nel 2010 e senza la costruzione del bacino di ritenzione e l’installazione dei sistemi di allarme, il bilancio delle vittime e dei danni materiali sarebbe stato ancora più grave.
Da un momento all’altro ero al centro dell’attenzione di decine di giornalisti. Sono arrivati membri del Consiglio federale, del Governo cantonale e altri rappresentanti della politica svizzera e italiana. 150 abitanti dei villaggi colpiti dalla disgrazia hanno dovuto essere evacuati e avevano trovato alloggio nel resto della valle. Come sindaco dovevo sempre trovare le parole giuste; in quei momenti tutti ti guardano, ti ascoltano e ti giudicano. Sono grata a coloro che mi hanno istruita e accompagnata nella gestione della comunicazione.
Nei momenti difficili è fondamentale avere attorno a sé persone delle quali puoi fidarti ciecamente ed è importante saper individuare le persone giuste alle quali affidare i compiti. Il Comune di Bregaglia ha ricevuto aiuti importanti dagli uffici cantonali e federali, dalla polizia cantonale, dalla protezione civile, dall’esercito, dalle imprese e da privati. Tutti hanno lavorato per noi, ci hanno sostenuti, consigliati e protetti. Le innumerevoli attestazioni di solidarietà che arrivavano da tutta la Svizzera e i contributi derogati per i lavori di ricostruzione ci hanno ridato forza e coraggio. C’era sempre qualcuno al quale chiedere un favore, con il quale condividere le preoccupazioni, le emozioni.
Sarò sempre riconoscente a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, mi sono stati vicini e mi hanno aiutata a superare quel periodo difficile e impegnativo."